Tour virtuale delle opere di Omar Galliani, Marco Lodola, Maurizio Galimberti, Giuliano Vangi, Guido Crepax, Ugo Nespolo, Marco Cingolani, Fabio Novembre, Cracking Art, Jonathan Guaitamacchi, Luigi Ontani, Shepard Fairey, Corrado Bonomi, Salvatore Provino, Marco Petrus.
Clicca sulle immagini per iniziare la visione.
I lavori di Omar Galliani, solitamente realizzati a grafite, si presentano come monocromi da cui risalta un particolare rosso. L’immagine è figlia di un costante dialogo tra luce ed ombra.
Marco Lodola nasce a Dorno il 4 aprile del 1955. Conosciuto soprattutto per le sue sculture luminose, ovvero sagome in plexiglas, illuminate con tubi luminosi. Le opere esposte sono pennarelli e matite su cartoncino.
Maurizio Galimberti riesce in un istante a visualizzare una complessa scomposizione dell’immagine da ritrarre, matematica e geometrica nel suo rigore e musicale nell’armonia d’insieme, che realizza di getto leggendo le note nella sua mente.
L’opera di Giuliano Vangi non si basa sull’iperrealismo di superficie, ma realismo che guarda alle più profonde nature dell’essere umano.
L’avventura artistica di Guido Crepax inizia nella prima metà del ‘900, aprendo un percorso linguistico che ancora oggi ci da una sensazione di contemporaneo che lo rende atemporale.
La produzione di Ugo Nespolo si distingue sia per creatività e continua ricerca, che per il gran numero di opere ideate da una delle più brillanti menti artistiche del ‘900, capace di non legarsi ad una specifica corrente artistica, rimanendo, ancora oggi, al passo con i tempi.
Marco Cingolani è nato a Como nel 1961.Nel 1978 frequenta l’ambiente creativo di Milano, nel periodo in cui prendeva forma una nuova tendenza artistica collegata alle potenzialità comunicative dei moderni mass media.
Forma classica e ricerca di design, si uniscono nel lavoro di Fabio Novembre, creando esperienze estetiche uniche e proiettate nel futuro.
L’attività del Cracking Art Group si basa principalmente nel realizzare animali in plastica riciclabile, nell’intento ultimo di effettuare installazioni presso piazze, strade e luoghi aperti al pubblico. Infatti i componenti scelsero questo nome, non solamente per identificare una “rottura” nell’arte contemporanea, ma soprattutto per evidenziare la profonda diversità tra materia naturale con quella artificiale ed attraverso l’arte promuovere la salvaguardia e la protezione di tutto ciò che è natura.
Le opere che hanno segnato il suo stile sono le città in bianco e nero, forti ed incisive immagini prodotte da segni decisi capaci di evocare metropoli infinite.
Il mito mediterraneo trova il proprio spazio sulla superfice pittorica di Fernando De Filippi, creando un intreccio di personaggi, simboli e geometrie.
Luigi Ontani ha espresso la sua creatività tramite l’uso di diverse tecniche eterogenee. Dalla pittura alla ceramica, è il pensiero dell’autore ad avere centralità in ogni elaborato, incarnandosi alla perfezione in ogni tipo di materia, per abile capacità tipica di un grande maestro.
Il fenomeno mediatico “in larga scala” è l’idea su cui si basa è il progetto artistico di Shepard Fairey.
Corrado Bonomi ha sempre avuto un’attenzione particolare riguardo il tema Ambiente. Infatti molte sue opere sono eseguite con materiali riciclati e con tutto quello che risulta difficile essere smaltito.
Salvatore Provino a seguito di ripetuti incontri con il matematico-filosofo Lucio Lombardo Radice, attinge alla teoria di Lobacewskij circa la sfericità del corpo e la geometria intesa come struttura dello spazio fisico.
Marco Petrus nasce a Rimini il 30 maggio del 1960. Figlio d’arte, fin dalla sua infanzia vive con la sua famiglia a Milano, interessandosi soprattutto all’architettura, ma si dedica anche alle tecniche di stampa e di riproduzione artistica. Alla morte del padre, Vitale Petrus, apre una stamperia d’arte, che sarà luogo di incontri con altri artisti, e dal quale inizierà il suo percorso d’artista, con una personale a Milano nel 1991.