MIMMO ROTELLA
Mimmo Rotella: biografia
Mimmo Rotella nasce a Catanzaro il 7 ottobre 1918. Consegue il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1944. Nel 1945 inizia a lavorare a Roma come disegnatore presso il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Nel 1949 scrive il Manifesto della poesia epistaltica: i poemi epistaltici da lui composti si basano su un insieme di fonemi di sua invenzione e suoni onomatopeici evocativi. Partecipa al “Salon des Réalités Nouvelles” a Parigi e prende parte alla “III Mostra Annuale dell’Art Club” di Roma.
Gli anni ’50: nascono i décollage.
Nel 1951 Rotella partecipa alla mostra “Arte astratta e concreta in Italia – 1951” a Roma. Tra il 1953 ed il 1954 Rotella attraversa un periodo di crisi, interrompendo la propria ricerca, mentre continua a comporre poesia fonetica o epistaltica. Comincia a comporre delle opere su tela su cui applica parti delle carte lacerate che strappa dai manifesti pubblicitari per la strada: nasce il décollage. Nel 1955 espone per la prima volta a Roma i “manifesti lacerati” nella mostra “Sette pittori sul Tevere”, presso le Zattere del Ciriola a Roma e nella personale presso la Galleria del Naviglio a Milano. Tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, Mimmo Rotella partecipa a diverse esposizioni internazionali.
La produzione seriale.
Nel 1963 comincia ad elaborare un procedimento di produzione seriale, usando immagini riportate su tela emulsionata, operazione definita come “reportage” o “Mec-Art” (1965) insieme al critico d’arte Otto Hahn e al pittore Alain Jacquet. L’anno successivo partecipa alla XXXII Biennale d’Arte di Venezia. Nel 1965 viene organizzata la sua prima mostra personale a Parigi presso la Galerie J dedicata alle tele emulsionate.
Gli anni ’70
Gli anni ’70 sono l’inizio di nuove tecniche: frottage, che consiste nella riproduzione del rilievo di un oggetto ricalcato su un foglio di carta in maniera da farne apparire la forma ed effaçage, ovvero un’immagine tipografica cancellata attraverso l’azione di un solvente. Nel 1975 realizza le plastiforme, manifesti strappati inseriti in una teca sigillata in poliuretano. Nel settembre del 1978, presso il Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara, si apre un’antologica sul suo lavoro. Elabora una nuova serie di riporti fotografici a soggetto politico, incentrati su tematiche di politica e attualità, tra i quali un ritratto di Aldo Moro.
Il periodo dei blank e delle sovrapitture
Il 1980 è l’anno della produzione dei blank (coperture), manifesti pubblicitari strappati e ricoperti con strisce monocrome di carta. Seguono le sovrapitture, che consistono in un intervento grafico o pittorico elaborato dall’artista su un manifesto integro o precedentemente lacerato, utilizzando colori acrilici e le espone per la prima volta presso la Galleria Niccoli di Parma. Il 1989 sboccia l’amore per Rotella: durante un’esposizione a Mosca conosce Inna Agarounova, che diventerà sua moglie.
La tridimensionalità
Nel 1990 s’imbatte sul tema della tridimensionalità con una serie di opere che chiama “sculture-architetture” realizzate utilizzando due o più lamiere ricavate da pannelli pubblicitari e successivamente piegate, presentate per la prima volta durante la personale “Rotella. Sovrapitture” alla Galerie Beaubourg di Parigi. Sulla fine degli anni ’90 intitola un ciclo di opere a Federico Fellini: “Felliniana”. Il 25 marzo del 2000 viene costituita la Fondazione Mimmo Rotella con l’obiettivo di raccogliere, catalogare e conservare le opere, i documenti, testimonianze del lavoro, della vita e della ricerca dell’artista. Le sue opere continuano ad apparire in diverse esposizioni e manifestazioni a carattere internazionale.
Mimmo Rotella muore a Milano l’8 gennaio 2006