L’importanza della firma nell’opera d’arte.
La firma serve ad indicare la paternità dell’opera e spesso può essere o l’intero nominativo dell’autore, oppure parti o abbreviazioni di esso. In alcuni casi si possono avere anche pseudonimi o nomi d’arte, l’importante è che questi siano
ufficialmente riconosciuti. Può accadere che alcuni autori, già di successo, usino nomi d’arte o pseudonimi per firmare produzioni collaterali, da poter commercializzare ad un prezzo inferiore in attesa di un successivo riconoscimento. Nella valutazione di un’opera, la presenza della firma, come la data, è un fattore importante, poiché, specialmente se l’autore non è più in vita, è più difficile ottenere l’autentica dell’opera. Oggi sono sempre più richiesti, oltre alla firma, o una certificazione di autenticità su fotografia, controfirmata dall’autore, oppure certificazione a norma di legge, dei soggetti preposti alla vendita delle opere d’arte. La firma, solitamente, viene apposta, sugli elaborati pittorici e grafici unici, con lo stesso materiale utilizzato per l’esecuzione. Nel caso delle sculture, se si tratta di opera modellata, l’autore incide la propria firma sull’argilla, sulla cera o sulla plastilina, oppure usa un timbro o un punzone riportante firma o altro; in caso di bronzi la firma può essere apposta ad opera ultimata, per incisione, cesellatura o punzonatura, con l’eventuale tiratura, se multiplo. Nell’incisione e nella grafica seriale, le opere vanno firmate a matita assieme alla tiratura, anche se in alcuni casi le firme vengono eseguite con penne o altro, o direttamente in lastra. La firma autografa sul multiplo, dà comunque la garanzia che l’autore non ha solamente eseguito la modellazione originale o la matrice da stampa, ma che ha verificato la qualità dei multipli, accettandone la paternità. Per le nuove tecnologie applicate all’arte, dove non è possibile apporre firma, va ricercato eventuale certificazione autografa dell’autore.